mercoledì 29 aprile 2009

La nuova frontiera del romanzo a fumetti 9 mag



Cari amici
Vi invio il manifesto di una mostra (su iniziativa del Comune, ma curata da me e dalla Casa editrice Black Velvet) che si inaugurerà a Medicina (Chiesa del Carmine) il 9 maggio p.v. ore 17, con esposizione di tavole originali di alcuni tra i migliori artisti di Graphic Novel italiani, performance di disegno dal vivo e proiezioni.
Si tratta di un evento unico sia per la presenza contemporanea di tanti autori, sia per la possibilità di vedere le tavole originali. Sarà un pomeriggio molto interessante,
Fate girare questo invito ai giovani – e meno giovani – di vostra conoscenza.

La mostra resta aperta dal 9 maggio al 7 giugno
Orari: sabato e giovedì ore 10 -12
domenica ore 10-12.30, 15-18


Vi aspetto!
Giovanna Passigato

Info: biblioteca comunale 051 6979209 Pro Loco 051 857529 – prolocomedicina@alice.it

lunedì 27 aprile 2009

3 mostre a Sorrivoli per Casa solidaria

sul progetto boliviano di Barbara Magalotti v. qui



Mai più a Firenze 8 mag

FONDAZIONE IL FIORE
con la collaborazione del



e con il Patrocinio di
COMUNE DI STAZZEMA e
ASSOCIAZIONE MARTIRI DI SANT’ANNA DI STAZZEMA

VENERDÌ, 8 MAGGIO 2009 - ORE 17,30
SALONE BRUNELLESCHI - PALAGIO DI PARTE GUELFA
FIRENZE, PIAZZETTA DI PARTE GUELFA,1

GIOVANNA FOZZER E CARMELO MEZZASALMA
PRESENTANO IL LIBRO

“MAI PIÙ”
DI MARIAGRAZIA CARRAROLI
ILLUSTRAZIONI DI LUCIANO RICCI
(FLORENCE ART EDIZIONI, 2008)

L’OPERA È DEDICATA
AI MARTIRI DI SANT’ANNA DI STAZZEMA

SALUTO DELL’ASSESSORE ALLA CULTURA
EUGENIO GIANI

INTERVENTI DI
MARCO DE PAOLIS
PROCURA MILITARE DELLA REPUBBLICA DI VERONA

ROBERTO BARONTINI
ISTITUTO STORICO DELLA RESISTENZA DI PISTOIA

L’ISTITUTO ESPRIME LA PROPRIA SOLIDARIETÀ
ALLA MANIFESTAZIONE OFFRENDO IN VISIONE
UN DISEGNO DEL PITTORE FLAVIO BARTOLOZZI

INFO: 055.224774

WWW.FONDAZIONEILFIORE.IT

venerdì 24 aprile 2009

Inaugura Centro Culturale S. Francesco 30 apr

NASCE la sezione artistica del CENTRO CULTURALE SAN FRANCESCO







Il 30 aprile prende ufficialmente vita a Forlì la sezione artistica del nuovo Centro Culturale, in via Marcolini 4, adiacente alla Chiesa di San Francesco.


Il Centro Culturale San Francesco nasce per essere una voce nuova nella nostra realtà cittadina, nella testimonianza che "una fede che non diventa cultura è una fede non pienamente accolta, non interamente pensata, non fedelmente vissuta" (Giovanni Paolo II, in occasione della creazione del Pontificio Consiglio della Cultura).

Alle ore 18.30 del 30 aprile avrà inizio la prima di una serie di iniziative artistiche di interesse comune che cercheranno di valorizzare le tradizioni culturali della nostra realtà. Nel tentativo di favorire un autentico ed umile discernimento, la comunità francescana presente a Forlì potrà offrire il suo contributo di riflessione, di esperienza e di dialogo, per colmare il fossato spesso esistente tra fede e cultura.

"Francesco va, ripara la mia casa" sarà il motto per costruire un ambiente dove dissolvere la fobia verso la diversità culturale, razziale, religiosa. Il poverello d'Assisi ci invita a costruire un ambiente dove riscoprire la gratitudine per la bellezza della creazione e l'incontro tra le creature tutte. Sarà un modo per mettersi in gioco, per costruire un luogo dove lo scambio tra la fede, che ispira l'antropologia cristiana, e la situazione culturale contemporanea, sia rispettoso del vero e non mediato da derive politiche o di opportunismo.


"Cum Tucte le Tue Creature" è il filo conduttore degli incontri di pittura, scultura, poesia, video e cultura generale, che fino al 2010 si terranno nella nuova sala polivalente allestita a Forlì in via Marcolini, 4.


Saranno i pittori Francesco Giuliari e Marco Galizzi ad inaugurare la prima serata.


Inaugurazione giovedì 30 aprile alle 18,30 a Forlì in via Marcolini, 4.
















Silvia Navoni

silvia@agenziapigreco.it





Vi informiamo che i Vs. dati personali sono oggetto di trattamento da parte della ditta PIGRECO Srl con sistemi manuali e automatizzati, comunque dotati di procedure idonee a garantire la sicurezza e la riservatezza delle informazioni, secondo quanto previsto dalla normativa in materia di privacy (D. Lgs. 196/2003).










mercoledì 22 aprile 2009

Fragile a Cernusco 16 mag


scheda del libro qui

intervista all'autrice su Radio Monte Carlo in onda sabato 25 aprile alle 10.25




martedì 21 aprile 2009

Sosteniamo il progetto “boliviano” di Barbara!


VENERDI' 1 MAGGIO 2009 AL CASTELLO DI SORRIVOLI (colline cesenati)

DALLE 15,00 IN POI SI FESTEGGIA INSIEME

STAND GASTRONOMICI - MUSICA DAL VIVO - MERCATINO EQUO SOLIDALE con artigianato delle ex detenute del carcere Obrajes di La Paz e artigianato dei detenuti del carcere San Pedro di La Paz (il ricavato sarà devoluto a sostegno alle ex detenute di Obrajes e a sostegno del sogno-progetto "Casa Solidàl" per il reinserimento post-penitenziario dei detenuti in uscita dal carcere San Pedro di La Paz)


inoltre 3 bellissime mostre fotografiche sulla Bolivia:

Luca Meola "HIJOS DE LA CALLE" immagini dei ragazzi di strada di La Paz
Marco Mossolin "SGUARDI OLTRE IL MURO" volti e natura della Bolivia
Pietro Paolini "PER LE VIE DEL SAN PEDRO" immagini dal carcere San Pedro di La Paz

Oltre alla ricchezza del materiale fotografico, i tre autori che espongono hanno avuto la possibilità di fare una esperienza di volontariato a La Paz, vivendo e condividendo in prima persona ciò che raccontano con le loro immagini... e sono tutti e tre delle splendide persone, che sono molto felice di aver incontrato sulla mia strada e mi piacerebbe presentarvi!

Fatemi sapere se ci sarete (una mano non dispiace mai!)... vi aspetto a braccia aperte e ... passate parola!!!! barbara magalotti magababa67@hotmail.com

Barbara - Barbaridad

vedi anche in facebook ultimi album!

lunedì 20 aprile 2009

Raccontare la (propria) storia

Associazione Culturale Rablè

“La scrittura non è magia ma, evidentemente, può diventare la porta d’ingresso per quel mondo che sta nascosto dentro di noi.
La parola scritta ha la forza di accendere la fantasia e illuminare l’interiorità”
Aharon Appelfeld


workshop di SCRITTURA CREATIVA
Raccontare la (propria) storia
Condotto dallo scrittore Claudio Castellani
Rimini, 23-24 maggio 2009










Questo workshop insegna a narrare attingendo alle esperienze della propria vita e parte dal presupposto che la creatività dello scrittore è strettamente legata alla conoscenza di se stesso.
Scrivere storie, anche di fantasia, significa diventare consapevoli del proprio sguardo sul mondo e della sua unicità.
Narrare è capire come l’esperienza della propria vita ha plasmato il proprio modo di vedere le cose. Il proprio modo, possiamo dire, di vedere e creare i fatti. Significa entrare in contatto col proprio ritmo interiore.
E’ il nostro ritmo interno, infatti, che in ultima analisi scandisce il ritmo delle nostre storie e ne determina lo stile.
Obiettivo del week end è anche quello di familiarizzarsi con alcune abilità narrative fondamentali.

Programma del corso:
Fantasia e autobiografia
Facilità e complessità del racconto autobiografico
Ricostruire la memoria da un suo frammento
Cose che ricordiamo e cose che non ricordiamo
Noi siamo ciò che per noi è importante
Il ruolo dell’esperienza e della memoria nella narrazione
La sincerità della parola

Orari
Sabato : 10-13 e 15-18
Domenica: 9,30-13 e 14,30-17

Docente
claudio castellani Ha studiato filosofia presso l’Università Statale di Milano. Giornalista professionista dal 1976, ha lavorato per i giornali dei maggiori gruppi editoriali italiani, come L’Espresso, Mondadori, Condè-Nast, Rizzoli, Nuova Eri-Edizioni Rai. Ha realizzato numerosi reportage in Italia e all’estero. Nell’Aprile 2005 ha creato a Santarcangelo di Romagna la scuola di scrittura creativa Rablè. E’ autore del romanzo Il marito muto, edito da Marco Tropea.


Info e iscrizioni:
Associazione culturale Rablè
Tel 330 233624
rable@fastwebnet.it
www.rable.it





Il Metodo Rablè si basa sul principio che a scrivere si impara scrivendo, che la teoria è importante, ma più importante ancora è misurarsi con l’elaborazione di un testo.
Il docente, dunque, illustra in modo dettagliato gli aspetti teorici e tecnici della narrazione, ma fa sempre in modo che questi scaturiscano il più possibile dalla pratica della scrittura.
I partecipanti imparano fin da subito ad affrontare alcune competenze di base: pensare per immagini e imparare a descrivere compiutamente lo svolgersi di un’azione.
Il Metodo Rablè si basa soprattutto sul principio che l’uomo ha un’importanza preminente rispetto alla tecnica. Imparare a scrivere significa, prima di tutto, imparare a osservare con attenzione il mondo in cui viviamo, diventare coscienti delle proprie percezioni e delle proprie emozioni.
Questo approccio didattico fornisce agli allievi gli strumenti necessari perché essi stessi compiano il proprio cammino, mettano a fuoco la propria visione e il linguaggio necessario ad esprimerla. Come diceva John Keats: “Ciò che è creativo deve creare se stesso”.

Scopo del workshop è imparare a narrare, a scrivere storie attingendo alla propria esperienza diretta















“Se ho incluso la Visibilità nel mio elenco di valori da salvare è per avvertire del pericolo che stiamo correndo di perdere una facoltà umana fondamentale: il potere di mettere a fuoco visioni a occhi chiusi, di far scaturire colori e forme dall’allineamento di caratteri alfabetici neri su una pagina bianca, di pensare per immagini.
Penso a una possibile pedagogia dell’immaginazione che abitui a controllare la propria visione interiore senza soffocarla e senza d’altra parte lasciarla cadere in un confuso labile fantasticare, ma permettendo che le immagini si cristallizzino in una forma ben definita, memorabile, autosufficiente, icastica.”

Italo Calvino






rablè
scuola di scrittura creativa



rablè è una scuola di scrittura creativa e un metodo originale di insegnamento nell’ambito della narrazione. E’ diretta dallo scrittore e giornalista
Claudio Castellani.


Info e iscrizioni:
Rablè - viale Mazzini,13
47822 Santarcangelo di Ro.
tel. 330 233624
www.rable.it
rable@fastwebnet.it

venerdì 10 aprile 2009

Su Fragile di Laura Bonalumi



Raccontare una storia, trattare un argomento con precisione e competenza attraverso la narrazione, senza che le situazioni riguardanti quell’argomento siano state vissute in prima persona non è facile per nessuno che si cimenti nello scrivere.

Come non è facile parlare di un problema, come quello di una patologia (dell’anima? del corpo – per l’immancabile recente scoperta del gene che… ? di tutti e due? ) chiamata anoressia, senza mai utilizzare, in centocinquanta pagine, un solo termine in gergo medico e facendo comunque perfettamente comprendere al lettore sorgenti, evoluzione, forme ed esiti della malattia stessa.

Laura Bonalumi riesce, in Fragile, ad ottenere questi due risultati.

Che son solo gli effetti “tecnici” del libro, unitamente al magistrale utilizzo della narrazione “in due tempi”.

In uno, scritto e stampato con caratteri “piani”, vi è la storia reale della protagonista, Anna, così come si sviluppa fino all’esito ultimo.

Intervallata ad essa, in caratteri “obliqui” vi sono tutti i pensieri che Anna realizza dopo la sua morte e che divengono le considerazioni filosofiche ed esistenziali di Laura sui rapporti umani.

E siamo dunque ai contenuti, mirabilmente diluiti in tutto il testo, ma che bene si esplicano nelle risposte che, a metà del libro, Daniele, l’Angelo, offre alle incalzanti domande di Anna.

Ancor più dell’ampia discettazione conclusiva della protagonista, mi è parso questo il fulcro del libro, nel quale ho colto il messaggio del lasciar esprimere il potere vitale di coloro che si affacciano al mondo, bambini e ragazzi.

Gli Angeli. Laura li inserisce nella storia credendo o non credendo alla loro esistenza ?

Importa poco, perché anche un miscredente anarcoide come me, certo del Nulla assoluto che ci aspetta, si ritrova nell’ambito di corporea ed incorporea necessità di dolcezza che cerchiamo di dare e di ricevere.

Questo è il Tutto, questo è Tutto.


Nino Di Paolo
9.4.2009

mercoledì 8 aprile 2009

Gli eroi silenziosi dei nostri giorni

di Vincenzo D’Alessio (Fondatore del Gruppo Culturale “F. Guarini”) nella foto a sinistra, a destra Simone D'Anna



Siamo nel 2009, fase critica del terzo millennio dopo la nascita di Gesù Cristo. L’Umanità sembra tornata ai tempi difficili della sua barbarie: sofferenze inaudite, soprusi inenarrabili, economie allo sbando. La Natura si ribella all’Uomo devastatore. Il pianeta azzurro si contrae e la vita sulla Terra si addensa di malattie inguaribili. Torna la lezione di Vico.
Tra tanti esseri umani simili a belve c’è ancora una specie, rara, vivente, che riesce a dare il meglio della sua Arte senza chiedere nulla in cambio: sono gli eroi silenziosi dei cupi giorni che viviamo. Persone molto comuni, senza nessuna forma appariscente, senza essere idoli televisivi o radiofonici. Nessuna forma di pubblicità se non l’operato silenzioso fatto di lavoro e continuità.
Questi strani personaggi sono i più odiati dai politici di ogni tendenza, destra, centro o sinistra. Sono gli uomini onesti che non si vendono per nessun prezzo. Sono temuti perché compiono il proprio dovere senza mercanteggiare e pagano, anche le loro famiglie, uno scotto economico notevole. Sono minacciati, beffeggiati, additati come emeriti fessi, se non addirittura dei poveri scemi.
Questi eroi comuni sono quelli che amano la propria terra natale, la città dove vivono, anche i figli degli altri; che lavorano offrendo in dono la propria Cultura che è alta, degna, significativa. Proprio di questo esempio vivente hanno paura i politici di oggi: meschini, laureati senza meriti, protetti da altri meschini, privi di una cultura viva che permetta loro di dialogare sullo stesso terreno con questi autentici eroi. Si assiste così allo scempio del territorio, alla mercificazione di ogni ruolo sociale, allo scambio: voto-posto di lavoro. Quando non si possono raggiungere risultati si chiede a qualcuno di toglierli dalla loro strada.
Non sono molti questi eroi quotidiani. Scrivono libri per documentare quanto accade sul proprio territorio: piccoli contributi culturali che svelano turpitudini che i politici locali (con tutti i servi che hanno intorno) perseguono di poltrona in poltrona. Non bisogna andare in parlamento per trovare questi esemplari: sono nascosti in ogni ente locale, in ogni ente pubblico, in ogni forma di organizzazione statale sul territorio nazionale.
Uno di questi eroi è Simone D’Anna di Montemiletto (AV). Lo potremmo paragonare a Saviano, a don Puglisi, a Giancarlo Siani e via dicendo. Meglio se lo paragoniamo a sé stesso e alle battaglie che sta conducendo per dare dignità alla sua terra natale e alle poche persone che lo seguono. Per un periodo è stato presidente della sede locale dell’Archeoclub d’Italia: sede poi chiusa per boicottaggio. Oggi è solo e da solo salva sul territorio reperti archeologici inestimabili, stupendi palazzi antichi, statue, lapidi. Egli stesso è uno scultore di talento. Non è un laureato. Vive del suo lavoro di dipendente statale. Ha una famiglia alla quale dedica tanto di sé.
Ma per la sua onestà è perseguitato. Deve sottrarsi a trabocchetti e pericoli. Deve difendersi dai suoi stessi conoscenti. Ogni giorno è una lotta. Ma l’archeologia ufficiale gli ha riconosciuto grandi meriti per le sue ricerche e la critica d’Arte gli riconosce abilità e maestria nell’uso dello scalpello. Solo chi comanda lo condanna perché non scende a compromessi. Non cammina “secondo le regole”.
A questi nostri eroi del famigerato Sud dell’Italia dedichiamo queste parole e il nostro sincero sostegno: viva la Cultura!

Aprile, 2009


lunedì 6 aprile 2009

Luca Freschi: Ingresso in società





Qui sopra alcune immagini tratte dal catalogo della mostra meldolese (24 ago - 09 set 2007) “Ingresso in società” di Luca Freschi, un giovane scultore di Meldola (FC) proveniente dall'Accademia di Belle Arti di Bologna: un artista che ci pare abbia un fecondo cammino da compiere e un talento evidente da esprimere. Il testo che segue è di Nicoletta Verzicco che ha incontrato Luca Freschi ad una recente presentazione artistico-letteraria con Caterina Camporesi e Franco Palazzo (introdotti, rispettivamente, da Gianfranco Lauretano e Marisa Zattini) al Vicolo di Cesena. Lo scritto di Nicoletta è ispirato a un'opera di grande intensità (letteralmente con il cuore in mano, braccio disteso) del Nostro.

Carissimo Alessandro,
mi sono emozionata ieri sera... lo hai visto, lo so. Ti copio qui di seguito ciò che ho scritto ieri sera al mio ritorno a casa, l'ho già inviato a Luca Freschi. Chissà se queste cose capitano per caso??!!
Buon fine settimana e un bacio per te.
Nicoletta

«Voltai il capo e chiusi gli occhi nel momento stesso in cui ti donai il mio cuore. L’avevo immaginato, il mio cuore, lo avevo ascoltato battermi in petto, esaltarsi nel ritmo per un sussulto o fare meno rumore per non disturbare il mio riposo. Niente di dovuto. Il cuore. Mi aveva regalato la sua compagnia, discreto o invadente, mai inutile mi aveva costretto a respirare per la vita fino a quando il cuore tuo mi impose di vivere per te. Allora, esso, volle diventare protagonista e batté per impeto e passione, per emozione e pudore, per dolore e gioia, per rabbia e pazzia. Ad esso chiesi tregua, me la negò. Gli suggerii il raziocinio, rise di me. Il mio cuore, ormai, rispondeva solo ai battiti del tuo. Fu dopo un lungo dialogo con la sua armonia durante il quale mi apparve chiaro che esso era compositore e strumentista, direttore d’orchestra e coro, fu dopo parole dette in battere e levare che lo strappai dal mio torace. Era caldo, pulsante, sconcertato, ma era in mano mia. Sospirai e voltai lo sguardo, chiusi gli occhi per non vedere il tuo viso spaventato da tutto l’amore che, per sempre, ti donavo. L’ultimo battito del mio cuore fu per il tuo.» (NV)