venerdì 20 agosto 2010

Su Pubblica con noi 2010

a cura di A.RAMBERTI, Fara Editore, Rimini, 2010
recensione 2 di Vincenzo D'Alessio
precedente recensione qui


La voce ironica, inclusa nella sezione “Poesie”, dell’Antologia Pubblica con noi 2010, a cura di Alessandro Ramberti, è quella di Gaetano Giuseppe Magro. La sua raccolta poetica reca il titolo Il glomerulo di sale. Già il titolo costituisce la prima spia “ingannatrice/rivelatrice” della poetica del Nostro. Il glomerulo è, in medicina, l’elemento rilevatore delle patologie renali, ed il sale comune è uno degli elementi chimici che possono indurre malattie anche gravi alle reni. Una opposizione di elementi.
Molteplici sono i richiami deontologici che lasciano comprendere la qualità prosenza saperlo nemmenofessionale del poeta: è un medico. Ha a che fare con la materia prima del pianeta Terra: la vita. Gioca, in questo modo, la nomenclatura medica con versatilità. Il poeta mima l’indefinita posizione dell’essere umano di fronte alla vita e alla fine della vita. In questa dinamica ritroviamo analogie e orpelli capaci di provocare l’ignaro lettore: “sono una sinapsi di sonno” (pag. 163); “ad un’immensa gonade primitiva di cicogna” (pag. 163); “affetti da disordini endocrini sconosciuti” (pag.165). Tanto per citarne alcuni.
Affascina la scelta dei titoli, come vetrini per il microscopio; e il percorso dedicatorio al presunto “editore” di turno invocato per nobili fini: “la poesia al posto dei capelli e del dente” (pag. 176). Gaetano Giuseppe Magro, nella prima poesia, ironizza sul proprio cognome: “La magrezza delle porte / che attraverso mi fanno cane” (pag. 163). Il cane è il migliore amico dell’uomo (di sé stesso). Le poesie di questa raccolta non sono soltanto ironia. Cercano di svelare possibili soluzioni alle passioni umane, tra queste l’Amore. Allora per il Nostro il poeta chi è? “Il mestiere di poeta è quello di non dare / alle divinità il tempo di ritirarsi senza aver lasciato / sul foglio, almeno, qualche verità” (pag. 163). Le divinità ci assomigliano e ci negano il diritto alla verità completa. La caverna di Platone e il “non chiederci la parola” di Montale. La ricerca senza fine del nostro archetipo.
Bella, per noi, è la poesia Il peccato (pag. 164), dove l’analogia tra poesie e puttane ricalca i versi di molti poeti del Novecento, francesi e italiani, amanti “che non smettono / d’amare” pagate per provocare quel male che permette di scrivere. Bene ha scritto del Nostro il critico Sebastiano Adernò, componente la Giuria: “Uno sguardo disincantato, esperto di vizio e di mestiere” (pag. 16). Un vero provocatore della vis ironica, che si delizia con i versi per sopperire all’amaro del sale. Sulla scia di questi autori del Novecento compare la figura del gatto e delle gattare.
Compaiono nella raccolta anche i genitori, il rimpianto della perdita. L’impossibilità di fermare “il male nero” che questo secolo conosce più degli altri. Il dolore vinto attraverso la poesia. Ho recensito in passato una raccolta analoga, di un altro medico, Mario Morelli, che recava il titolo I fuochi di Leda (Ediz. Delta3,1996), che ironizzava sulla sorte del poeta: “Un poeta di poesia, / votato al dolore” (pag. 51); e un’altra poesia dal titolo La mia musa puttana (pag. 33).
Una raccolta, come un racconto, capace di incantare e condurre il lettore nelle grinfie del gatto/poeta.

giovedì 19 agosto 2010

Cassandra. Un monologo

di massimo sannelli



Cordelia parla a Lear. E Lear ascolta.
sono un’attrice e Lear non ha capìto
più niente.
Ama. Silenzio. Ama! Ama!
Non sono povera. No. Io ho l’amore
in me, molto più grande della lingua.

Cordelia parla a Lear. Lear ascolta.
sono un’attrice. posso farlo meglio
di prima. lo ridico, con le pause
lunghe:
Silenzio. E che dirà Cordelia?
Silenzio! Ama. Povera Cordelia!
Non sono povera! No. Io ho l’amore
in me, molto più grande della lingua.

hai sentito Cordelia e niente è meglio
di lei! ascolta ancora il suo talento:

Io Vi obbedisco, Vi amo e Vi onoro.
Perché le mie sorelle hanno mariti,
se ognuna dice «amo solo mio padre»?
Quando sarò sposata, quel signore
che con la mano accetterà il mio pegno
dividerà con Voi amore, stima, cura.
Il cuore parla a Voi. Non «tanto giovane
e tanto poco tenera»: ma giovane,
signore, giovane! – e tanto sincera.

ricordi cosa ha detto alle sorelle?

Vi auguro ogni bene. Addio, sorelle.
Addio alle due gemme!
Gemme, addio.
ora mi credi? il nostro addio è stato
sentito bene. io non lo studio più.
Cordelia parla e io so di cosa parla.

*

lo studio che facevo è terminato
da molto tempo. posso dirti: ero
Lady Macbeth! allora ci credevi –
credevi tanto a me, quando facevo
la O chiusa di AMORE e tutto il resto,
amóre amóre amóre amóre amóre!
Io ho allattato. E so che dolce amore
è il bambino che succhia – ma io avrei
negato il seno alle gengive morbide,
e morte al suo cervello! L’avrei fatto
io: se avessi giurato, come te.

e tu? hai mai giurato nella vita?
essere attore o niente, artista o niente
e grande o niente – e come Macbeth hai
il latte nella mente, il latte nella
vita – moltissimo latte è nel tuo
piccolo sesso – hai mai giurato che
sarai adulto o nulla, artista o nulla,
materia buona o nulla? ora saresti
qualcosa. oppure nulla.
 quando ero
più giovane studiavo molto (oggi
poco) il silenzio: ero brava e ero chiusa
tra altre e altri, e trasparente; e non
vista. perché? è forse la dolcezza
che manca – forse; o si nasce in un posto
selvatico che uccide, sei una donna
e cosa vali che mi dici sta’
tranquilla che mi dai, e dove vuoi
arrivare. così si parla. io arrivo
diversa. Sì: ero una luce: non basta
la luce forte? è grande e forte. ascolta:
avevo te! non mi bastava averti?

a volte entravo in questi versi: era
già Bill, lo Scuoti-Lancia – ti faceva
ridere il senso di Shake-Speare – PERFETTA
POTENZA di Cordelia! dicevi:
tu sei grande e mi piaci.

e questo sembra
scritto per me: Vi auguro ogni bene.
Ama. Silenzio. E che dirà Cordelia?
Silenzio! Ama. Povera Cordelia!
Non sono povera. No. Io ho l’amore
in me, molto più grande della lingua!

e:
Addio, sorelle. Addio alle due gemme!


2.
ho pensato che Amleto fosse come
me. davvero. pensavo ad un Amleto
già donna – bello e libero dall’enfasi
che all’uomo piace. un uomo non ha altro
che le parole e il sesso agile, forse:
ma Amleto non è un uomo. Amleto ha solo
il fiume di parole e un sesso poco
teso. non hai creduto a me: dicevo:
Amleto era un attore! anche Polonio
dice: «Ben recitato, Altezza». e Amleto
era un poeta di certo. già. Amleto
non ama gli altri e ama le parole:
a quelle non hai dato peso, a me
neanche, e ancora meno al caro
Amleto:

Essere. O non essere. O l’uno. O l’altro.
Che cosa è meglio? Patire gli strali
e i colpi di balestra di una sorte
oltraggiosa? Aggredire con le armi
l’abisso degli affanni e contrastarli
fino in fondo? La morte. Solo il sonno,
nient’altro. Poi, convincersi che il sonno
sarà la fine delle fitte al cuore
e delle malattie che per natura
colpiscono la carne degli uomini.

Devotamente, sì, devotamente,
dobbiamo implorare questa grazia.
Morte. Sonno. Sonno? Forse sognare.
Il nodo è questo: quali sogni
arriveranno a noi, dopo l’uscita
da tutti i suoni del mondo mortale –
ecco un’idea che deve trattenerci.
Ed ecco il dubbio che mantiene in vita
ogni infelice. Chi sopporterebbe
lo sputo e lo scudiscio di ogni tempo,
il muso del tiranno, e le facezie
dell’orgoglio, e la pena dell’amore
non amato, e le léggi trascurate,
l’arroganza dall’alto e poi gli oltraggi
degli indegni sul degno, che è paziente –
chi li sopporterebbe, se il pugnale
ti concede la quiete, con un colpo?
Chi accetterebbe il peso della vita,
tra sudore e bestemmie? E la stanchezza.

È solo la paura della cosa
che seguirà la morte, quella terra
da cui nessuno torna – è la paura
che preme sulla nostra volontà
e ci fa radicare nel presente
deforme e non volare all’altro tempo
ignoto? La coscienza, la coscienza
ci rende tutti vili: tutti. Ecco
come il colore della volontà
si stempera e rovina contro il buio,
e come può arenarsi un gesto audace,
perdendo il primo nome, che fu «azione».
Vedo la bella Ofelia. Quando preghi,
Ninfa, intercedi per i miei peccati.

è faticoso. mi stanco – ma posso.
la traduzione è mia. non sopportavo
più la prosa esitante dei poeti
italiani e la noia di chi recita
senza la fame in corpo e Cristo in cuore:
tutta grazia.

e non credevi che Amleto
è uomo e donna: è un uomo che una donna
può essere. ma essere è difficile
e morire spaventa e fare è un peso
e chi non fa si adagia. la tua vita
si scioglie in questo modo.

ma io avevo
tanta fretta, così: perché avevo
questa luce non calma – quella che
non resta chiusa. mi sgridavi: piangi
sempre, mi urli in faccia «io sono brava!
io sono brava!, io, io!», non senti
mai il tuo maestro? – il mio maestro? il mio
maestro non sa più quello che dice
ed è smarrito. anch’io. ma io – vedi –
che grido sempre e mi lamento sempre
(è una cosa da donna – mi dicevi)
faccio Cordelia bene, e sono Amleto
(Amleto è donna e uomo) – non sei niente –
non sai niente – non credi a niente – e non
cadi mai in tentazione e non sei buono:
tu non sei caldo o freddo! ma io devo
(fingi di non capirlo?) lavorare.

che cosa mi vuoi dire? che ho parlato
sempre di me. è vero. e perché no?
Amleto parla sempre. e io non penso
che Amleto lodi Amleto. è un’altra cosa.

la mia lode è finita e tu NON CREDI
che ho parlato d’altro? non ci credi.
sbaglia Cassandra, oh sì. Cassandra è troppo
eccitata per essere un’attrice
affidabile. bene. quando entra
Cassandra – sei distratto con me – non
mi credi? e perché? impara a ricordare.


3.
c’è la vita selvaggia, non ricordi?
non ti ho mai detto questo: c’è una volta
che la bambina Cassandra si stese
tra ramo e ramo e cadde e cadde e poi
volò da ramo a ramo, e più non cadde
la bambina Cassandra. e tu ci credi
a una donna che vola?
e poi si disse,
di me adulta: questa stronzetta è brava,
guarda come traduce. ma io recito
ancora meglio, senti? non ricordi
che sono brava. io sì, me lo ricordo
ancora molto bene. e la stronzetta
è brava e agile. perché no? questa
è una lode, sì. qui nessuna frase
contiene meno di undici sillabe,
capìto?

Cassandra, calma.

ti chiamo.

ti chiamo e dico: io devo lavorare
e ho fame, e questa casa in cui non sei
si paga, e ho fame, e devo lavorare.
chiedo lavoro, non felicità.
enfasi. no. chiedo lavoro – e basta.

farò di tutto, farò tutto, e tutti
i ruoli. adesso chiamo e te lo dico
con calma: il mio maestro sei tu solo,
sei il mio regista e il mio autore sei tu
e il mio amore – e lo sarai sempre.
dirò che devo lavorare. adesso
ti chiamo – e ciao. disturbo? sono io.
io chi? Cassandra. quale? la tua attrice,
ti ricordi? sì, sono – no, io ero
Cordelia. e sì, vorrei rifarla ora,
se vuoi. sì – ho studiato molto. meno
di un tempo, ma ho studiato molto, certo.
volevo dirti che devo… che…
come?

no. io non volevo dirti che ho bisogno
di lavoro. tranquillo. ti volevo dire
addio, lo sai? l’ho detto ora. e dico

ancora: addio. ti ho chiamato e ti ho detto
addio. soltanto questo. mi hai creduto?
o sì o no. se mi hai creduto, applaudi!



[gennaio-febbraio; luglio 2009; agosto 2010]


mercoledì 18 agosto 2010

Cinzia Demi al Palio della Madonna del Popolo 29 ago

presenta l'avvincente Caterina Sforza. Una forza della natura fra mito e poesia
nel contesto splendido del Palio di Meldola accompagnata da musiche medievali e con esposizione di opere del maestro Maurizio Caruso (autore anche della illustrazione di copertina).

venerdì 13 agosto 2010

Cinzia Demi a Teglio presenta Caterina Sforza (videoracconto)

Cari amici,
spero di farvi cosa gradita nel segnalarvi sul sito www.passionepoesia.blogspot.com
il filmato del fotoracconto dell'incontro sotto specificato:

A Teglio Capitale Culturale della Valtellina, il 10 agosto 2010, Cinzia Demi ha presentato il libro Caterina Sforza. Una forza della natura tra mito e poesia Fara Editore. L'evento è stato ospitato nella splendida cornice di Palazzo Juvalta dalla Marchesa Beatrice Sanfelice di Monteforte, ed è stato possibile grazie all'impegno della Prof.ssa Maria Agnese Bresenti, direttore artistico del Festival della Valtellina. Presente il maestro Maurizio Caruso che ha presentato l'opera pittorica Caterina Sforza, Leonessa di Romagna, copertina del libro.



(nella foto sotto: Beatrice Alba Maria Lentati Marchesa Sanfelice di Monteforte e Cinzia Demi/Caterina Sforza - Biblioteca di Palazzo Juvalta - Teglio)
Cari saluti a tutti.

giovedì 12 agosto 2010

Su Pubblica con noi 2010

a cura di A.RAMBERTI, Fara Editore, Rimini, 2010
recensione di Vincenzo D'Alessio


senza saperlo nemmenoLa nuova antologia pubblicata dalla Fara Editore di Rimini, e curata dal fondatore della stessa casa editrice, porta alla ribalta nazionale voci e volti, sempre nuovi, della Letteratura Italiana. Duecentoquindici pagine intrise di inchiostro colorato, come gli aquiloni che l’UNICEF ha fatto sollevare nel cielo, del travagliato territorio pakistano-afghano, contro la violenza dell’uomo, pochi giorni fa: le guerre, la fame, le malattie, le persecuzioni.
I bambini hanno stretto tra le mani i fili di quell’emblema di Libertà: sognata, desiderata, raccolta nelle loro lacrime e mutilazioni. I bambini non hanno età. Così gli autori contenuti nella stupenda antologia (in copertina ci sono le gradinate della bella città turca di Gerapoli,la signora delle sorgenti, cara ai primi cristiani) sono, nelle voci poetiche e nella prosa, “fanciulli” alla ricerca della libertà di comunicare le proprie emozioni, l’intensità dei sentimenti, la verginità del tempo concesso, a loro e a noi che leggiamo,in una contemporaneità sospinta dal disinteresse verso le vicende interpersonali dei nostri simili.
Non c’è vento più leggero di quello contenuto in queste pagine: non ti scompiglia, non ti piega, ti solleva dolcemente, dando forza alle nostre ali tarpate dalla velocità quotidiana, dagli assalti mediatici, dall’economia-salute che più non regge.
Scritte queste prime impressioni generali sull’Antologia 2010, passiamo al primo autore: la poetessa Serena Zugna. La raccolta reca il titolo Cose da dire. Sembrano queste cose da dire un testamento? Hanno atteso troppo, queste “cose”, in un cassetto o nel cuore della poetessa, e ora vogliono il posto che meritano? Hanno un peso sull’animo (pag. 179), la personalità, non nell’anima? L’attesa è “la casa sulla collina”, umanizzata, che è rimasta chiusa “per tanto tempo”, “cieca” (analogia: allestita con le imposte serrate), ed oggi cede all’aria nuova che giunge nelle stanze proprio da quelle finestre, aperte.
Un’attesa lunghissima e dolorosa, analogia espressa nel verso: “come un dolore a vent’anni”. E in questo verso giunge chiara la eco del Nobel Eugenio Montale, ne La casa dei doganieri: “(…) desolata t’attende dalla sera / in cui v’entrò lo sciame dei tuoi pensieri / e vi sostò irrequieto.”
La stessa inquietudine si raccoglie nell’intera raccolta della poetessa Zugna. La ritroviamo appostata nei versi dei vari componimenti: “perché non c’è più tempo” (pag. 180), “senza più altro tempo” (pag. 181); “gocce di pioggia lungo una breve finestra” (pag. 182). Veramente non c’è più tempo, oppure l’attesa estenuante regge l’altalena del vivere?
Le poesie che compongono la raccolta parlano dell’Autrice e del suo rapporto, non ancora compiuto, con il mondo in cui vive. Bella la poesia Trieste (a pag. 185) nella quale il verso “io sarò cambiata / come un’amante da lungo tempo non vista”. Analogia dello spazio sottratto all’infanzia, e benevolo compiacimento del ritorno. Non è la Trieste di Umberto Saba, ma nel farsi riconoscere ha il sapore di quei versi di Saba della poesia omonima: “(…) La mia città che in ogni parte è viva / ha il cantuccio a me fatto, alla mia vita / pensosa e schiva”. Il confronto, con un’altra poetessa del Novecento, Alda Merini, alla quale la Nostra dedica una delle poesie a pag. 188, è sulla città di Milano.
Per Alda Merini, Milano, è “(…) Milano ostrica pura / io sono la tua perla, amore”; per Serena Zugna, invece, è “(…) Milano / puzzo di piscio / e gente sfatta / la sera in metrò / Gente che corre / che spinge /che tace / che guarda attraverso” (pag. 188).
Noi siamo concordi con entrambe le poetesse, poiché una grande città mostra mille facce. Personalmente è toccata a noi, da viaggiatori affardellati, vivere la seconda esperienza.
Tenera presenza, in questa valigia di carta stampata, la presenza della poetessa Zugna. Delicata voce di una poesia in cerca dell’approdo, nel mare tempestoso dei ricordi e delle esperienze, che solcano incessanti il mare dell’ IO. Noi la ascoltiamo. Come viaggiatori pronti al prossimo imbarco: la sua navicella poetica solcherà più sicura, sospinta dalla “libertà del vento” (pag. 182).

lunedì 9 agosto 2010

Concorso Senza Fiato 2 - In ricordo di te

Scaricabile da qui:
http://www.guidopassini.altervista.org




Appuntamenti con Antonia Tronti

Ven 27 – Dom 29 Agosto
IL CAMPO DELLA LOTTA, IL CAMPO DELLA
RIVELAZIONE


Relatori:
Letizia Baglioni, psicologa, insegnante di meditazione
buddista
Dionino Giangrande, maestro di Aikido
Stella Morra, teologa
Alberto Pelissero, indologo
Donatella Scaiola, biblista
Mario Tronti, filosofo politico

Coordina: Antonia Tronti, saggista e insegnante di yoga

Le tradizioni spirituali ci hanno spesso indotto a pensare che il
contatto con il divino e con il Sé più profondo si attui soprattutto
quando si è immersi in una serena quiete meditativa.
Eppure quelle stesse tradizioni ci hanno presentato anche delle
figure che quel contatto l’hanno sperimentato dentro o in
prossimità di situazioni di lotta e di conflitto. Basti pensare ad
Arjuna, il “guerriero perfetto”, del quale ci parlano il
Mahabharata, grande poema epico indiano, e la Bhagavad Gita.
In procinto di affrontare una battaglia decisiva che vede schierati,
in due eserciti opposti, i membri della propria famiglia, dubbioso
sull’opportunità di combattere, Arjuna viene istruito dal dio
Vishnu sui misteri dell’essere umano, del mondo e del divino, e
viene invitato a compiere “con la pace nel cuore” il proprio svadharma,
il proprio giusto compito.
Similmente, nel libro della Genesi Giacobbe, prima della
riconciliazione col fratello Esaù, sosta per una notte al guado
dello Iabbok e viene lì visitato da un personaggio misterioso – un
angelo, un uomo, Dio stesso? – che intraprende con lui una vera e
propria lotta, dalla quale sia lui che il suo popolo escono con un
nuovo nome: Ysrael.
Il campo della battaglia, sembrano dirci questi episodi, può
talvolta diventare il campo della rivelazione, il luogo in cui
veniamo svelati a noi stessi nel nostro vero nome, nella nostra
vera vocazione e per noi e per la storia a cui prendiamo parte.

info http://www.eremomontegiove.it/



Abbazia dei SS. Felice e Mauro in Valnerina (Umbria)


17-19 settembre 2010


“Ti sia fatto secondo quanto desideri”
Il fuoco della ricerca nel percorso yogico

Seminario yoga teorico-pratico
guidato da
Antonia Tronti

Il seminario si svolgerà nell’ex abbazia dei SS. Felice e Mauro (XII secolo), ora trasformata in casa di accoglienza e di preghiera, nei pressi di Castel S. Felice, in Valnerina (Umbria), sulle sponde del fiume Nera. www.abbazia.net
L’esperienza è riservata a max 20 persone

Portare un TAPPETINO e un CUSCINO per le pratiche di yoga e meditazione.

La QUOTA di partecipazione al seminario, dalla cena del venerdì al pranzo della domenica è di 175 euro. Suppl. camera singola: 20 euro.
Gli arrivi sono previsti nel corso di venerdì pomeriggio. L’introduzione al seminario si svolgerà alle ore 21.

COME ARRIVARE all’abbazia dei SS. Felice e Mauro in Valnerina:
In auto: dall’autostrada A1, uscire a Orte. Avviarsi verso Terni e, senza entrare in città, continuare in direzione di Spoleto. Superata Spoleto, uscire al bivio per Norcia, attraversare il traforo ed imboccare la strada statale Valnerina, in direzione di Cascia-Norcia. Lungo la strada, a destra troverete l’indicazione per l’abbazia.
In treno: la stazione più vicina è quella di Spoleto. Comunicando l’orario di arrivo e quello di partenza, verrà qualcuno a prendervi e ad accompagnarvi.

Per informazioni e prenotazioni:
Antonia Tronti 333 96.43.727
e-mail: antoniatronti@libero.it


Monastero camaldolese di
Valledacqua
(Acquasanta – Ascoli Piceno)



24-26 settembre 2010


“Ti sia fatto secondo quanto desideri”
Il fuoco della ricerca nel percorso yogico

Seminario yoga teorico-pratico
guidato da
Antonia Tronti



La prima lezione è prevista per venerdì pomeriggio.
Portare un tappetino e un cuscino per la pratica.

Per informazioni e prenotazioni:
Monastero di Valledacqua 0736 80.10.78
e-mail: monasterovalledacqua@libero.it

Premio letterario italo-russo per i giovani autori

Raduga
Premio letterario italo-russo per i giovani autori

Bando della prima edizione
1. Obiettivo del Premio: rafforzare i rapporti culturali italo-russi e valorizzare le
opere di giovani narratori e traduttori, sia russi che italiani, dando loro la
possibilità di trovare un editore e di confrontarsi, in tal modo, con un più ampio
numero di lettori.
2. Organizzatori:
• In Russia: Istituto Letterario A. M. Gorky, Società russa degli autori
(RAO) e altri enti pubblici e privati interessati;

In Italia: Associazione Conoscere Eurasia, Istituto Italiano di Cultura a
Mosca e altri enti pubblici e privati interessati.
3. Oggetto del Premio:
racconti di giovani autori (da 18 a 30 anni). Le opere, non superiori a dieci
cartelle, devono essere inedite, non premiate in precedenza, né segnalate in altri
concorsi letterari. Ogni partecipante deve inviare un solo testo, scritto nella
propria lingua, in italiano o in russo.
4. La frequenza dell’assegnazione del premio sarà annuale.
5. Giurie del Premio: sono previste due giurie nazionali. Ciascuna è composta da
personalità della letteratura e sceglie cinque opere per ogni Paese di
appartenenza. I lavori verranno tradotti e pubblicati nell’Almanacco letterario,
edito con periodicità annuale. La composizione della Giuria sarà resa nota
all’atto della premiazione.
6. Almanacco letterario: oltre alle opere in russo e in italiano, tutte pubblicate con
traduzione a fronte, darà spazio anche a una nota critica sui vincitori. Il volume
verrà distribuito in entrambi i Paesi al fine di far meglio conoscere il lavoro dei
giovani narratori e traduttori. La traduzione dei cinque racconti selezionati da
giurie nazionali verrà affidata a giovani traduttori della Russia e dell’Italia.
7. La partecipazione al Premio è gratuita.
8. Ciascuna delle due giurie nazionali conferisce il premio «Il giovane autore
dell’anno» a uno dei cinque autori pubblicati nell’Almanacco letterario. Il
Premio Il giovane autore dell’anno è di 5.000,00 Euro. L’annuale premiazione si
terrà alternatamente in Russia e in Italia. In tale occasione, ciascuna delle giurie
nazionali assegnerà anche il premio « Il giovane traduttore dell’ anno», a uno
dei cinque traduttori di ogni Paese. Tale premio è di 2.500,00 Euro.
9. Modalità di presentazione delle opere: i testi vanno inviati in due esemplari
entro e non oltre il 31 agosto 2010 (fa fede il timbro postale), accompagnati da
una nota bio-bibliografica e dall’indicazione di nome e cognome dell’autore,
data di nascita, indirizzo di residenza, numero telefonico ed e-mail. I manoscritti
non saranno restituiti.
Le opere in lingua russa vanno inviate:
all’Istituto Letterario A. M. Gorky, Ufficio relazioni internazionali
Tverskoy Boulevard, 25, 123104, Mosca, Russia
E-mail: pobeda65lit@litinstitut.ru, Tel.: +7-045-6940729, segretaria:
Oxana Liskovaya.
Le opere in lingua italiana vanno inviate:
all’Associazione “Conoscere Eurasia”
Via Achille Forti, 10, 37121 Verona
E-mail: info@conoscereeurasia.it, Tel.: +39-045-8020904, segretaria:
Iryna Shmatco.

venerdì 6 agosto 2010

Fotoracconto 2 giorni di-versi a Città della Pieve 17-18 lug


CENTRO CULTURALE “NERUDA” - COMUNE DI CITTA' DELLA PIEVE
 
17/18 luglio 2010
Due giorni di-versi
a Città della Pieve (PG)
(in memoria di Alberto Mario Moriconi e Angelo Ferrante)
a  cura di  Luca Ariano ed Enrico Cerquiglini

17 luglio

Sala delle Muse del Palazzo della Corgna
Ore 10,00 –     Riflessione sulla poesia, la cultura e la figura dell’intellettuale
                        Interverranno: Alberto Bertoni, Gian Ruggero Manzoni,Alessandro Seri, Salvatore Ritrovato.

Ore 17,00 –     Parco letterario
                        Guida al parco a cura dei giovani pievesi.

Ore 18,00 –     Atrio Palazzo della Corgna
Letture con l’associazione femminile La Rosa
Autori: Vittoria Bartolucci, Gabriella Bianchi, Brunella Bruschi

Ore 19,00 –     Aperitivo in versi presso La Rocca
Autori: Ottavio Rossani, Gianluca Ricci, Massimo Viganò, Walter  Cremonte, Paolo Ottaviani

Ore 21,30 –     Cortile della Rocca
Lettura Divina Commedia a cura di Riccardo Pratesi
Musica con il cantautore Matteo Schifanoia

Ore 22,30 -     Letture poetiche
Autori: Alberto Bertoni, Alessandro Ghignoli, Alessandro Ramberti, Alessandro Seri, Carmine De Falco, Fabio Orecchini, Francesco Marotta, Rossella Tempesta, Gian Ruggero Manzoni, Tiziano Mariani, Salvatore Ritrovato, Stefania Cavazzon               
                                      

                     
18 luglio

Sala delle Muse del Palazzo della Corgna
Ore 10,00 –     Poesia e riviste
Interverrano: Fabrizio Bianchi (Le Voci della Luna), Gian Ruggero Manzoni (ALI), Tiziano Mariani(clanDestino), Tito Truglia (Farepoesia), modera Guido Mattia Gallerani                              

Ore 17,00 –     Parco letterario
                        Guida al parco a cura dei giovani pievesi.

Ore 18,00 –     Atrio Palazzo della Corgna
Letture con l’associazione femminile La Rosa
Autori: Vera Lúcia de Oliveira, Filippo Farinelli
         
Ore 19,00 –     Aperitivo in versi presso La Rocca
Autori: Marco Carbone, Massimo Palme, Vittorio Cielo

Ore 21,30 –     Cortile della Rocca
Laudi jacoponianea cura di Luca Tedeschi
Musica con il Pecorino Quartet

Ore 22,30 -     Letture poetiche
Autori: Alfredo Sorani, Guido Mattia Gallerani, Luca Ariano, Luca Paci, Lorenzo Mari,Sebastiano Aglieco, Stefano Leoni, Tito Truglia, Francesco Accattoli, Emiliano Tolve, Enrico Cerquiglini.


Nei due giorni sarà allestito uno stand delle case editrici presenti: Puntoacapo, L’Arcolaio, La Meridiana, Fara, Farepoesia, Midgard, Le voci della luna.
          

Vittorino Andreoli e i mondi di Ilario Fioravanti





Autore: Vittorino Andreoli
Titolo: Le mani nella creta. I mondi di Ilario Fioravanti
A cura di: F. Balestra; M. Balestra
Foto di: C. Vannini Anno: 2010
Pagine: 352 (con oltre 700 riproduzioni a colori)
Misure: 30 x 21 x 4 cm
Editore: Fondazione Tito Balestra Onlus
Collana: Il gatto di Newton
ISBN 978-88-96326-01-5
Prezzo: 45€


venerdì, 6 agosto 2010

Fondazione Tito Balestra Onlus NEWS

È uscito da pochi giorni il volume di Vittorino Andreoli, Le mani nella creta. I mondi di Ilario Fioravanti, dedicato alla vita e all’opera dell’artista.

Dal risvolto di copertina:

Quando ammiro un’opera d’arte, una scultura, penso sempre al suo autore e cerco di immaginare in quale modo egli si sia rappresentato o che cosa abbia voluto raccontare di sé. Di fronte alle crete di Ilario Fioravanti sono stato affascinato oltre che dall’opera proprio dall’artista, un’attrazione che ha coinciso con la voglia di poterlo incontrare.
Nel maggio 2009 è nato un legame straordinario con quest’uomo fragile, una fragilità di cui lui stesso non fa mistero, come capita agli uomini in cui vi è la consapevolezza e la gratitudine verso la propria natura creativa. Subito ho guardato le sue mani e ho incominciato a osservarle muoversi sulla creta ed è così che le ho viste creare quel mondo che tanto mi aveva colpito. Da un incontro a un legame, a una relazione che alcune volte mi è parsa persino simbiotica. Ho voluto parlare di quell’incontro, di quel legame e, lontano dall’idea di separare le opere dal suo autore, ho cercato di vedere l’opera e il suo autore, forse il creatore dentro le sue creature. Le mani nella creta è il racconto di questo legame e di questo ‘amore’.
Sono uno psichiatra e ho sempre cercato di entrare dentro i miei pazienti, quasi di farne parte per poterli almeno un poco capire. Da qualche tempo sono catturato dalla ‘follia’ meravigliosa degli artisti perché mi pare siano animati dalla voglia di rifare l’uomo, e di rifare il mondo, quando sia l’uno che l’altro appaiono stanchi o poco attraenti. Il comportamento della creatività, del resto, mi ha riportato agli studi sui bambini di cui in passato mi sono occupato. I grandi artisti come Ilario Fioravanti mi sembrano proprio dei bambini, incapaci di vedere le incrostazioni del mondo con la voglia di costruire un nuovo mondo.
Anche se sono oramai un vecchio psichiatra non ho voglia qui di ricordare tanto ciò che ho fatto, quanto di costruire dei piccoli tasselli per qualche cosa a cui dedicarmi in futuro. Per questo – stanco del mondo ormai fatto – ho desiderato incominciare semplicemente un percorso fra gli uomini che creano. Mi piacerebbe dire che questa è la mia opera prima. (Vittorino Andreoli)

Un racconto che testimonia l’incontro eccezionale tra un grande psichiatra e uno dei più interessati scultori contemporanei. È una lettura avvincente quella che faranno i lettori di questo mirabile lavoro di Vittorino Andreoli; un approfondimento necessario per tentare di avvicinarsi al cammino di un uomo che come suo unico scopo nella vita ha avuto quello di vivere con e attraverso la sua arte. In questo volume, in un narrato sciolto, c’è il racconto di una vita reale ripulita da enfatiche accondiscendenze, che riesce a trasmettere l’eccezionalità di un artista tutt’altro che comune. Alle parole si unisce anche un prezioso racconto per immagini (tutte a colori) – frutto di un lungo lavoro di studio e di ricerca a cura di Flaminio Balestra e Massimo Balestra – sapientemente tradotto dall’obiettivo di Carlo Vannini. Le 313 opere riprodotte nel volume sono il risultato di una cernita effettuata principalmente su materiali inediti, pur tuttavia si è scelto di pubblicare anche una selezione di lavori, già noti, esemplari dell’intera attività dell’artista; corrono assieme al testo altre 369 riproduzioni, ordinate cronologicamente, che sono il frutto di una scelta di schizzi, di esercizi, e di appunti per immagini che l’artista ha disegnato sulle pagine degli oltre cento cahiers composti dal 1939 al 2002; inoltre una serie di ritratti fotografici, dagli anni Venti a oggi, ripercorrono la vita dell’artista (con immagini d'archivio e fotografie di: Gianni Angelini, Daniele Ferroni, Guido Guidi, Cesare Ricci, Sandra e Urbano Sintoni, Filippo Urbini, Carlo Vannini).

Per l’acquisto o informazioni è possibile rivolgersi direttamente all’Editore:
FondazioneTito Balestra Onlus - Galleria d'arte moderna e contemporanea
Ufficio comunicazione e promozione editoriale
piazza malatestiana 1
47020 Longiano FC
Tel. 0547 665850/665420 fax 0547 667007
e-mail:
amministrazione@fondazionetitobalestra.org

Samba solidale a Cesenatico 11 ago

Cari amici, mi permetto di mandarvi il seguente invito, con allegata locandina.

L'associazione "ORIZZONTI" di Cesena in collaborazione  con Il Centro Culturale "Il Gabbiano" di Cesenatico e il patrocinio del Comune di Cesenatico - Assessorato alla cultura organizza un Concerto di beneficenza
 
LA RUOTA DEL SAMBA
la cultura popolare del Brasile nella sua musica con la partecipazione del Gruppo ZAFRA - GUARANÀ Duo

A Cesenatico, presso l' Arena Cappuccini, mercoledì 11 Agosto 2010 dalle ore 21:15 
L'incasso - ingresso € 10 - andrà favore di opere educative in America Latina

Si tratta di un concerto di Samba, presentato come forma di espressione culturale e artistica del popolo brasiliano che vive nelle favelas una esperienza drammatica, ma non disperata, sostenuta da un forte senso religioso. I canti saranno eseguiti dal Gruppo Zafra - Guaranà Duo  e saranno commentati da un testo sul samba di padre Pigi Bernareggi, missionario in Brasile da 43 anni e profondo conoscitore dell'anima di quel popolo.
Il costo del biglietto d'ingresso è di 10 euro.
Nell'atrio del Teatro sarà allestito un mercatino in cui saranno messe in vendita magliette e borse che riprendono disegni splendidi realizzati da bambini brasiliani.

 Grazie e cordiali saluti

 Dr. Arturo Alberti                                   Dr. Franco Casadei
 Per informazioni:  320/7478284 - 335 6110875

giovedì 5 agosto 2010

Alfonsina Zanatta intervista Caterina Camporesi

Alfonsina Zanatta indaga con l'autrice la vertiginosa, icastica e laicamente salvifica poesia di Caterina Camporesi

http://www.faraeditore.it/camporesi1.mp3

http://www.faraeditore.it/camporesi2.mp3

http://www.faraeditore.it/camporesi 3.mp3



Da ascoltare!

Parole e musica per il Premio AGOSTINO VENANZIO REALI 19 sett

L’Associazione Culturale “Agostino Venanzio Reali”
con il patrocinio e il contributo di:
Comune di Sogliano al Rubicone / Sogliano Ambiente
Regione Emilia-Romagna / Provincia di Forlì-Cesena
Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena
Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna
Istituto di Credito Cooperativo Romagna Est di Bellaria Igea Marina Savignano sul R.
Pro Loco di Sogliano al Rubicone / Pro Loco di Ponte Uso

PROMUOVE E ORGANIZZA
INCONTRI DI PAROLE E MUSICA
NEL RICORDO DI AGOSTINO VENANZIO REALI
Premio Nazionale di Poesia
(Sogliano al Rubicone, domenica 19 settembre 2010)


P R O G R A M M A


Domenica 19 settembre 2010

• A Sogliano nel teatro “Elisabetta Turroni”:
ore 9.30: Saluto del Sindaco e dell’Assessore alla P.I. e Cultura del Comune di Sogliano al Rubicone (FC).
ore 9.45: Presentazione dei lavori.
ore 9.50: Relazione del Prof. Oronzo Casto sul tema:
“L’immagine della luce nella dottrina della grazia in San Bonaventura” 
un originale contributo di Agostino Venanzio Reali;
ore 11.00: Premiazione della 9ª edizione 

Voce recitante: Gabriele Marchesini (attore e regista).
Interventi musicali: Cristian Menghi (pianoforte), Anacleto Gambarara (sassofono),
Serena Galassi (violino).

ore 13.00: pranzo.

Per informazioni e per prenotazione:
Pranzo domenica 19 settembre, ore 13.00 - (assolutamente necessario prenotare entro mercoledì 15 settembre): email bbartoletti@gmail.com oppure telefonare al n. 0541948656.
Pernottamento sabato 18 settembre: telefonare al n. 3356097313 – risponde ISABELLA.

Per arrivare a Sogliano al Rubicone (FC):
Con l’autostrada A14, uscita Rimini Nord (Santarcangelo di R.) – per Sogliano altri 20 Km.
Con la superstrada E45, uscita Bivio Montegelli – per Sogliano altri 15 Km.

OICOS Festival 1-5 sett in Umbria



Alessandro Baricco, Giuseppe Basile, Roberto Battiston, Gianni Berengo Gardin, Giovanni Boccia Artieri, Massimo Cacciari, Omar Calabrese, Lorenzo Chiuchiù, Philippe Daverio, Gianni Garrera, Giuseppe Granieri, Andrea Jengo, Sergio Maistrello, Giacomo Marramao, Eva Pietroni, Luca Ponzio, Emanuele Severino, Marco Tarquinio, Marcello Veneziani,
Guido Vetere

I° MEETING DEI GRUPPI CULTURALI SU FACEBOOK - Workshop

n° 1 -“Il relativismo e il suo linguaggio. visione del mondo e origine del termine”
n° 2 -“La nostalgia della verita’. il senso della parola nell’epoca postmoderna “
n° 3 -“Che cos’e’ la filosofia? quale il suo ruolo nella societa’ della comunicazione”
n° 4 -“Educazione e formazione: Tv, Cinema, Facebook”

Iscriviti agli Workshop inviando un’e-mail a: segreteria@oicosriflessioni.it
Inserisci i tuoi dati personali e contatti, specificando gli workshop di tuo interesse.
Sarà confermata la tua iscrizione
“La mostra i Colori di Giotto” è prorogata al 26 settembre.
presso la Basilica di San Francesco e il Palazzo del Monte Frumentario
Info e prenotazioni :             199757516 www.icoloridigiotto.it
INGRESSO RIDOTTO PER I PARTECIPANTI AL FESTIVAL, RITIRA IL TUO COUPON PRESSO GLI INFOPOINT
Tutto il festival in diretta su web tv www.oicosriflessioni.it
scarica il programma completo sul link: OICOS FESTIVAL 2010

INGRESSO LIBERO
In caso di maltempo spazi al coperto

CON IL CONTRIBUTO di  
Regione Umbria - Provincia di Perugia
Imef, Foligno - Coop Centro Italia, Perugia - Gruppo Publionda, Milano - bTicino, Milano

IN COLLABORAZIONE con
Civita, Roma - Accademia Lingua Italiana Assisi - AttivaMente, Padova

Info programma
Associazione Culturale OICOS Riflessioni                                 
Sede festival Piazza Mazzini,65  06083 Bastia Umbra        Ufficio stampa
Tel. 331.5454766                                                                    Tel. 331.5454766
info@oicosriflessioni.it ; www.oicosriflessioni.it                         press@oicosriflessioni.it

Info programma e pernottamento
Ufficio Informazioni e Accoglienza Turistica del Comprensorio  Assisano
Piazza del Comune - 06081 Assisi
Tel. 075.8138680 / 8138681 / 812534 - Fax 075.8138686
info@iat.assisi.pg.it; www.comune.assisi.pg.it

Info pernottamento
Consorzio Albergatori ed operatori Turistici Assisi
Tel 075- 816566 –Fax 075-812315
info@visitassisi.it; www.visitassisi.it

Nun Assisi Relais & SpaMuseum
Apertura 7 giorni su 7 orari lavoro
Tel 075-8155150
reservation@nunassisi.com ; www.nunassisi.com


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